martedì 6 dicembre 2011

Il ritorno di Mario Pietracupa alla presidenza del Consiglio

Mario Pietracupa (Adc)
Con diciotto voti, tutti quella che la maggioranza di centrodestra riesce ad esprimere, Mario Pietracupa
torna a ricoprire la carica prestigiosa di presidente del Consiglio regionale del Molise. Verrebbe da dire che... a volte ritornano. E questa volta si può anche aggiungere, senza correre il rischio di essere partigiani, che è un bel ritorno. Una bella figura sia come presenza e sia come capacità di essere concreto e al tempo stesso sognatore. Perché Mario Pietracupa è al tempo stesso le due cose che riesce a far conciliare con leggerezza.

Un ritorno perché già a inizio della passata legislatura, quella che andava dal 2006 al 2011, aveva ricoperto questo incarico a Palazzo Moffa. Poi per delle norme di statuto - che andranno sicuramente cambiate perché obsolete sia ai tempi e sia al quadro politico diverso da quando fu approvato - a metà mandato ha dovuto passare la mano a Michele Picciano. Un cambio dovuto anche alla contrapposizione tra il gruppo Patriciello e il governatore Iorio che forzarono una sostituzione in corso d’opera per snaturare un’alleanza frantumatasi per strada. Poi la storia ci ha consegnato, alla fine della nona legislatura, la ritrovata unità tra i due giganti della politica molisana che si è tradotta con l’ingresso nell’esecutivo proprio di Mario Pietracupa a cui è stato persino assegnato il ruolo di vice presidente della giunta regionale. Ieri il campobassano che vive a Venafro ha avuto il lasciapassare dall’aula di Palazzo Moffa ed è lecito immaginare che per i prossimi cinque anni potrebbe rivestire questa importante carica istituzionale. Nel suo discorso di insediamento, come usa fare Michele Iorio, Pietracupa ha parlato a braccio. Senza scrivere il suo discorso. Ma che è apparso da subito la sintesi dei suoi incontri con i cittadini e sulla necessità che tutti, ma proprio tutti, facciano un passo indietro in questa folle corsa alle spese per mantenere in vita la classe politica. Pietracupa, ma in fondo anche lo stesso governatore lo ha ribadito, ha parlato di abbassare i toni, di essere più moderati e concreti rispetto a una collettività che guarda e non è più disposta «a concedere sconti a nessuno tanto più ai politici». E su questo aspetto occorre che tutti, ma proprio tutti, facciano un passo indietro per consentire alla politica di ritrovare considerazione e stima tra i cittadini di questa regione. Del resto, come ha sempre sostenuto in campagna elettorale Pietracupa, c’era il rischio di un cortocircuito. Il risultato è stata la scarsa partecipazione alle votazioni con una delle percentuali più basse della storia repubblicana. E che ci sia necessità di dare dei segnali nuovi, forti, chiari e inequivocabili lo ha detto nel suo breve discorso Pietracupa quando ha “minacciato” i consiglieri a prendere sul serio il lavoro che si andrà a fare in aula con maggiore presenza e senso di responsabilità. Con la possibilità di convocare i consiglieri con maggiore frequenza rispetto a quanto non sia stato fatto nel recente passato. Ma si dovrà usare anche un modo diverso di gestire i lavori dell’assemblea troppo spesso preoccupata più di altro che di fare scelte risolutive per il popolo molisano. E forse anche alla luce dell’esperienza diretta, del resto il neo presidente del Consiglio regionale era uno dei componenti della passata assemblea, ha invitato a collaborare, maggioranza e minoranza, anche per prendere decisioni comuni. L’augurio a Pietracupa e ai 29 consiglieri, Michele Iorio compreso, è di impegnarsi con i fatti. Ieri primo giorno di scuola tutto appare scontato, quasi prevedibile e persino stucchevole. Saranno i mesi e gli anni a venire a dimostrare che “la musica è cambiata”. Del resto, e non si vuol sembrare banali e qualunquisti, la paga e buona. Stare seduti tra quei banchi è un privilegio, seppur conquistato con il voto. Che si merita onorando l’impegno. Ed è questo l’augurio che facciamo nella consapevolezza che l’elezione di Pietracupa rappresenti la figura di garanzia per tutti i cittadini molisani.

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